Cimone di Straolgio (2162m)- Val Loana

Data della gita: 9 maggio 2021
Difficoltà escursione : EE
Tempi di percorrenza:

salita 3h35′ (2h a Scaredi, 20’sosta, 1h15′ al Cimone), 20′ sosta in vetta, discesa 3h00′ (1h a Scaredi, 30′ sosta, 1h30′ al parcheggio)

Dislivello: 950m
Lunghezza del percorso: 13,6km
Percorso: Fondo li Gabbi (1238)- Rifugio Laurasca (1249)- Le Cascine (1255)- Le Fornaci (1344)- Alpe Cortenuovo (1792)- Alpe Scaredi (1842)- Cappella di Terza (1859)- p.2151- Cimone di Straolgio (2162)- p.2151- Cappella di Terza- Alpe Scaredi- Alpe Cortenuovo- Alpe Loana (1327)- Rifugio Laurasca (1249)- Fondo li Gabbi (1238)
Accesso alla località di partenza Laveno- traghetto per Intra- SS34 per Gravellona Toce- E62 statale del Sempione- Domodossola- SS337 Val Vigezzo- Malesco- Val Loana- Fondo Li Gabbi, ampi parcheggi al termine della strada asfaltata
Partecipanti:

12: Andrea (capogita), Irene, Greta, Dario, Domenico, Ezio, Stefano, Davide, Maurizio, Eleonora, Gabriela, Alejandro.

Meteo:

inizialmente sereno, poi passaggi nuvolosi e coperto, limpido.

Con le regioni in giallo il CAI di Laveno Mombello può riprendere l’attività escursionistica nel rispetto delle restrizioni imposte dalla pandemia. Andrea propone una gita in Val Loana, valle scavata dal torrente Loana che confluisce a Malesco nella Val Vigezzo. Situata sui versanti nord delle cime della Val Grande presenta abbondante innevamento anche a primavera inoltrata fino a basse quote, mentre sui versanti sud la neve è presente in qualche conca a quota elevata. La meta del programma originario era la Cima Marsicce ma l’abbiamo scartata poiché la via di salita dal versante nord, completamente innevato, non è raggiungibile in questo periodo dell’anno a livello escursionistico. Andrea propone l’alternativa del Cimone di Straolgio che, pur essendo più alto della Cima Marsicce, ha la via di salita sul versante sud e, quindi, libera da neve. Adempiuto alle direttive CAI in tema di covid, quali autocertificazioni e posti in auto limitati, ci ritroviamo a Laveno per prendere il traghetto per Intra. Arriviamo in auto in Val Vigezzo e dopo la pausa caffè a Malesco saliamo in Val Loana dove posteggiamo vicino al rifugio Laurasca. Siamo un composito gruppo di 12 escursionisti ed iniziamo il cammino risalendo l’ampio pianoro della Val Loana. Sul finire della piana la via prende a salire su ampia mulattiera lastricata. Appena guadagnata quota, poco sopra quota 1300, troviamo la neve. La via, comunque, è battuta e, con buoni scarponi e aiutandosi con i bastoncini, si procede agevolmente anche sui ripidi pendii. Solo qualche tratto esposto al sole è sgombro da neve. Arriviamo alle baite dell’ Alpe Cortenuovo (1792), sempre sopra uno spesso strato nevoso, dove le pendenze sono più dolci. Proseguiamo la salita arrivando brevemente alle baite dell’Alpe Scaredi (1842) che ospita l’omonimo bivacco. Su una placca rocciosa libera da neve ci concediamo una sosta per ricompattare il gruppo e per uno spuntino veloce. Riprendiamo il cammino sul sentiero che, essendoci spostati sul versante sud, è senza neve. Arriviamo alla Cappella di Terza (1859) e proseguiamo in direzione dell’Alpe Straolgio su un sentiero che taglia la costa del pendio con vari saliscendi. Non ci sono cartelli ma individuiamo una deviazione verso una ripida via segnata in biancorosso che va a prendere la costa sudovest del monte. Il ripido sentiero, su fondo erboso raggiunge una prima tondeggiante cima (2151) segnata da un grosso ometto. Proseguiamo su altre due cime innevate dalle quali scendiamo su una cresta rocciosa che richiede una certa attenzione per risalire alla quarta cima che è la vera vetta del Cimone di Straolgio (2162). Attendiamo l’arrivo di tutti e dopo le foto di vetta iniziamo il rientro sulla stessa  via di salita prestando particolare attenzione alla ripida discesa sullo scivoloso paglione. Nel bivacco dell’Alpe Scaredi consumiamo il pranzo al sacco. Rispetto alle ore del mattino la neve è meno compatta e quindi più scivolosa comunque non dà particolari problemi. Giunti in basso deviamo sulla strada alla destra orografica della valle che ci riporta al punto di partenza. Una tagliata alla birreria di Anzola sulla via del rientro chiude degnamente la gita in un clima di allegro convivio.
Questa uscita segna la ripresa dell’attività sezionale del nostro CAI, nella speranza che la situazione sanitaria non ci imponga altri stop. La voglia di montagna, di compagnia, di spazi aperti che abbiamo dovuto reprimere negli ultimi mesi ha trovato sfogo in questa giornata che, pur in condizioni meteo non ottimali, ci ha fatto riassaporare sensazioni quali condividere fatiche e difficoltà negli ambienti spettacolari che la natura offre.

VEDI il report su hikr.org >>