Cuvio: il borgo e le vie d’acqua

Data della gita 23 febbraio 2022
Difficoltà escursione E
Tempi di percorrenza alla rocca 3h45′, sosta 1h00′, ritorno 1h30′, totale 6h15′
Dislivello 420m
Lunghezza del percorso 15,8 km
Percorso

Cuvio (292) – Carreggio- Tumbun (280)- Mulino Dolza (300)- Comacchio (345)- Ca di Gnem (346)- Cuvio/ Lavatoio Madonna- Valle Inglese- Ponte romano (400)- Rocca Orino (530)- Sasso Nero (480)- Fornaci (496)- 4 strade- Runchit- Cuvio

Accesso alla località di partenza Cuvio- municipio
Partecipanti

24: Dario (capogita), Leo, Maurizio, Mauro (accompagnatori), Adolfo, Aldo, Angelo, Anita, Caterina, Cecilia, Dina, Domenico, Elisabetta, Enrico, Franco, Giulio, Giuseppe, Liliana, Luigi, Maria Grazia, Michael, Paolo, Regina, Roberta.

Meteo bello, limpido.

Terza uscita della serie “un mercoledì da mufloni”, gite infrasettimanali dedicate alla conoscenza del territorio locale. L’escursione odierna si snoda attorno l’abitato di Cuvio andando a visitare i luoghi più interessanti e, in particolar modo, quelli lungo i corsi d’acqua.
Al ritrovo, davanti al Municipio di Cuvio, ci ritroviamo in 24 ed, espletate le formalità covid (raccolta autocertificazioni) iniziamo il cammino. Usciamo dal paese con percorso pianeggiante su pista sterrata che scende lungo il Torrente Broveda e alla sua confluenza con il Torrente Boesio che, a causa del periodo siccitoso, si presenta quasi asciutto. La strada segue il percorso rettilineo del corso d’acqua a fianco del prato dell’aviosuperficie Mascioni. Siamo sul sentiero 333 del Carreggio che si immette nel 332C proveniente da Villa Bozzolo. La via prosegue a fianco di campi coltivati fino al ponte dove lasciamo il Boesio per seguire ora l’AV (Anulare Valcuviano) in direzione Caldana. Deviamo su una stradina che torna al torrente dove c’è il Tumbun, costruzione in pietra sotto cui scorre il Boesio.

Ritorniamo sui nostri passi andando a prendere la strada che ci porta alle case del Molino Dolza dove andiamo a visitare le cascatelle del Rio Bulgherone. La via ci riporta al bivio precedente dove prendiamo la direzione verso Cuvio. Deviamo su strada sterrata che sale a Comacchio, dove nel cortile della vecchia chiesa c’è la sede della storica fabbrica di organi Mascioni fondata qui nel 1829. Scendiamo alla chiesa della Beata Vergine Addolorata e, lungo la provinciale arriviamo al piccolo borgo di Cà di Gnem dove prendiamo la pista forestale che si inoltra pianeggiante nel bosco. La via diventa sentiero che, dopo un breve strappo, si immette sulla mulattiera che scende nella parte alta di Cuvio. Dopo una breve pausa al lavatoio della madonnina, recentemente restaurato, risaliamo lungo il torrente sul percorso delle cascate del Broveda noto anche come Valle Inglese.

Il sentiero risale il corso del torrente sul lato orografico destro in un succedersi di cascate e pozze dall’indubbio fascino. Alcuni tratti su roccia o su scalinate di legno deteriorate richiedono attenzione. Con prudenza risaliamo la via che sarebbe più rischiosa in caso di terreno bagnato. Superati i ruderi di un antico mulino attraversiamo il ponte romano, popolarmente chiamato così perché è antico ed ad arco. Con un tratto fuori sentiero arriviamo sulla provinciale che attraversiamo per prendere un sentiero che risale nel bosco. Prima di arrivare ad un tratto ostruito da alberi caduti deviamo fuori sentiero su un ripido pendio boschivo che ci porta allo spiazzo davanti alla Rocca di Orino.

Ci concediamo la pausa pranzo davanti alle mura assolate della rocca. Nel frattempo è arrivato il proprietario che ha le chiavi e ci concede l’ingresso tra le mura per le foto.
Riprendiamo il cammino sulla pista forestale, che coincide col sentiero 310, in direzione di Cabiaglio. Facciamo una sosta al grande masso erratico chiamato “Sasso Nero” o popolarmente “Sass de Luna” per riprendere la marcia, perlopiù pianeggiante, che ci conduce sopra la cava di marmo e ai resti della fornace di calce. La via sbuca sulla provinciale che seguiamo brevemente per deviare sul sentiero 330 (non segnato). L’ampio sentiero si abbassa dolcemente nel bosco e, superati vari incroci, diventa pista forestale che ci riporta a Cuvio. Una visita al secondo lavatoio di Cuvio, anch’esso restaurato di recente, chiude il nostro percorso dedicato all’acqua.

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