Cascata Fermona- Fornace Ibis- Orrido di Cunardo

Data della gita 23 novembre 2022
Difficoltà escursione E
Tempi di percorrenza

3h05′ all’orrido (40′ soste), 1h35′ visita orrido, 45′ pausa-pranzo, 1h15′ ritorno. 6h40′ tot (4h40′ marcia, 2h00′ soste)

Dislivello 280 m
Lunghezza del percorso 12,0 km
Percorso Cassano bivio SS394/via per Cassano (246)- ciclabile- sent.419A- Cascata Fermona (286)- Ferrera (315)- ciclabile- Fornace Ibis (364)- ciclabile- sent.477- Cunardo (426)- Orrido di Cunardo (400)- sent.319- Bonga- strada- Ferrera (315)- ex coronificio Calcaterra- Cassano bivio SS394/via per Cassano (246)
Accesso alla località di partenza Cassano bivio SS394/via per Cassano
Partecipanti

18: Dario (capogita), Edoardo (guida), Aldo, Angelo, Cristina, Dina, Enrico, Fiorella, Giuseppe D, Giuseppe L, Lis, Luigino, Maurizio, Mauro, Michael, Paolo, Regina, Roberto.

Meteo

bello, limpido, freddo all’ombra

La gita di oggi del mercoledì da mufloni si snoda tra Valcuvia e Val Marchirolo alla scoperta di 3 attrattive locali dagli interessi diversi: la cascata Fermona, la fornace Ibis e l’Orrido di Cunardo. Per gli interessi geologici e speleologici ci avvaliamo della guida di Edoardo del CAI Laveno, nostro amico ed istruttore nazionale di speleologia. Il ritrovo è fissato in territorio di Cassano lungo la statale nello spiazzo al bivio con la Via per Cassano. Per visitare la grotta sono necessari caschi e pile frontali. Prima di partire Edoardo distribuisce questo materiale a chi ne è sprovvisto. Siamo in 18 ad iniziare il cammino sotto un cielo limpido tra campi brinati. Dopo il ponte sulla Rancina ci immettiamo sulla pista ciclopedonale per Ferrera- Cunardo. Passiamo accanto all’ex cotonificio Calcaterra e al campo di addestramento Spartans. Superato il ponte sul Margorabbia seguiamo il corso del fiume deviando sul sentiero 419A che lo costeggia. Sostiamo in uno spiazzo lungo il fiume dove sono ben visibili le stratificazioni rocciose ed Edoardo illustra le caratteristiche delle rocce e della loro formazione nelle ere geologiche. Saliamo su un ripido sentiero che ci porta sulla scalinata che scende alla cascata. Questa scalinata metallica è stata costruita in tempi recenti per mettere in sicurezza questa area molto frequentata specialmente in estate. Dopo aver ammirato da vicino la cascata Fermona risaliamo la scalinata e, su ampia pista forestale arriviamo alla piccola ma suggestiva cascata di Ferrera. Entriamo sulle vie lastricate di Ferrera e, superato il bacino artificiale della centrale idroelettrica, andiamo a riprendere la ciclabile verso Cunardo. Lungo il tragitto ci fermiamo a visitare la fornace Ibis, museo a cielo aperto con opere artistiche in ceramica.

Riprendiamo il cammino sulla ciclabile raggiungendo le vie residenziali di Cunardo. Ci immettiamo per un breve sul sentiero 477 per Bedero per deviare sul marciapiede arrivando all’accesso del sentiero per l’orrido. Un sentiero con scalini e staccionata di legno si abbassa nella valletta che porta all’orrido minore. Attraversata la valletta si risale per poi scendere all’ingresso dell’ Orrido di Cunardo (o Antro dei Morti). Un ramo della grotta è stato di recente attrezzato con catene e scale per consentirne la visita in sicurezza. Occorre essere attrezzati con pila frontale, caschetto e calzature idonee. All’entrata della grotta lasciamo gli zaini e i bastoncini ed, accese le pile, iniziamo la visita nel ramo fossile, cioè non più percorso dall’acqua, della grotta. Sulla roccia liscia e, a volte, bagnata occorre attenzione per non scivolare. Dopo qualche passaggio dove necessita piegarsi la grotta si apre in un grande salone dove la nostra guida ci illustra le caratteristiche e le peculiarità di questo ambiente. Dopo la discesa in un scivoloso canaletto, sempre attrezzato con catene e una comoda scala metallica ci ritroviamo in un altro ampio salone. Un tratto in piano ci porta all’aperto su un ballatoio affacciato alle acque impetuose del Margorabbia. Qui finisce la parte turistica della visita mentre prosegue quella per esperti che risale un tratto di fiume per rientrare in grotta nel ramo attivo. Dopo aver ascoltato le spiegazioni di Edoardo ritorniamo sui nostri passi che ci riportano all’aperto. Risaliamo sul piazzale superiore dove, sui tavoli da picnic, ci concediamo la pausa per lo spuntino. Riprendiamo il cammino attraversando la provinciale ed andando a prendere la strada verso Bonga che coincide col sentiero 319 per Rancio tra i prati e villette recintate. La via diventa mulattiera poi sentiero nel bosco. Ad un bivio lasciamo il 319 per svoltare a destra su evidente sentiero non segnato che scende sulla strada proveniente da Rancio. Su strada poco trafficata tra prati e campi coltivati rientriamo nell’abitato di Ferrera dove prendiamo un sentiero che scende all’ex cotonificio Calcaterra dove ritroviamo il percorso dell’andata che ci riporta alle auto.

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