Vallalta: San Martino- Colonna

Data della gita 20 aprile 2022
Difficoltà escursione E
Tempi di percorrenza

giro Vallalta 55’, al S.Martino 2h15′,al Colonna 3h25′, sosta 30′, ritorno 1h40′, totale 5h35′.

Dislivello 700 m
Lunghezza del percorso 12,2 km
Percorso Vallalta (832)- Forte Vallalta (780)- giro colle- Vallalta (832)- Buco del Diavolo (828)- galleria sotto la cima- San Martino (1087)- strada militare- Colonna (1203)- strada militare- sentiero mtb- Bisio (785)- Cantonaccio (811)- Vallalta (832)
Accesso alla località di partenza Cuveglio: piazza mercato, trasferimento in auto a Vallalta.
Partecipanti

14: Dario (capogita), Aldo, Anita, Antonio, Dina, Elisabetta, Emilio, Enrico, Leonardo, Liliana, Luigi, Maurizio, Michael, Paolo.

Meteo

Nuvoloso, asciutto, fresco.

Uscita della serie “un mercoledì da mufloni” gite infrasettimanali in ambito locale organizzate dal CAI di Laveno Mombello. Questa escursione porta alla scoperta degli aspetti e percorsi meno conosciuti di questi monti caratterizzati dalla presenza di alte pareti rocciose, profonde spaccature e fortificazioni della Frontiera Nord. L’esecuzione della gita è rimasta in dubbio fino alla sera precedente a causa delle previsioni meteo incerte. Col passare delle ore le previsioni sono leggermente migliorate: sarà nuvoloso ma con scarse possibilità di pioggia. Ci ritroviamo in piazza mercato di Cuveglio in 14 escursionisti e, organizzate le auto, saliamo sulla stretta e tortuosa strada che ci porta alla sella di Vallalta dove inizia il cammino. Sulla strada militare scendiamo all’entrata delle batterie in caverna del Forte Vallalta. Il giro programmato non prevede la visita all’interno delle grotte che, comunque, sono chiuse a chiave. Prendiamo il sentiero che parte dall’entrata nord e si porta sul versante affacciato alla valle e prosegue verso l’esterno dei finestroni delle batterie. E’ in corso la realizzazione di un’ ampia piazzuola panoramica con vista sulla Valtravaglia, alto Verbano e arco alpino. Tornati sui nostri passi, prima di tornare al forte, deviamo a sinistra su un tracciato, non segnato, che si inerpica sul colle. Passiamo da un pannello ripetitore e proseguiamo salendo brevemente al culmine seguendo la costa per discendere dal versante opposto compiendo la traversata sopra le caverne del forte. Intersechiamo il sentiero che scende verso Cassano e risaliamo su un tracciato non segnato verso Vallalta. Il percorso ci porta a lambire la Fessura Grande di Vallalta, profonda spaccatura tettonica che taglia il monte in direzione sud- nord. In questa area, non essendoci un sentiero tracciato, occorre attenzione per evitare i vari crepacci che si incontrano spesso nascosti dal fogliame. Una interruzione delle fessure ci consente di salire sul pianoro superiore dove si aprono altre fessure, queste in direzione ovest-est, battezzate dagli speleo con nomi fantasiosi (fessura merdavigliosa, dell’uomo selvatico, dei rifiuti, della lumaca). Tra una fessura e l’altra saliamo sul colle che sovrasta Vallalta per scendere sulla strada. Prima, però, una breve deviazione ci porta a visitare il Masso Coppellato di Vallata, che reca varie incisioni. Tornati al punto di partenza iniziamo la salita al San Martino su pista forestale. Deviamo per salire al Buco del Diavolo, pozzo di 12mt che porta alle sale delle postazioni militari della Frontiera Nord. Questa fortificazione fungeva da osservatorio per le batterie del Forte Vallalta. Un ripido sentierino scende all’ingresso delle postazioni sottostanti che, indossate le pile frontali, andiamo a visitare. Qualcuno di noi sale dalla scalinata del pozzo, altri tornano dal sentiero. Ricompattato il gruppo proseguiamo il cammino prima su camminamento coperto poi a cielo aperto fino alla scalinata che scende a riprendere la via per San Martino. Risalita la ripida valletta attrezzata con alti gradini, tubi e funi metalliche, la via si fa più comoda e risale zigzagando sul ripido pendio. Poco prima di arrivare al parcheggio deviamo dal sentiero segnato per prendere un percorso pianeggiante che conduce ad un piccolo ed esposto promontorio sopra le alte pareti rocciose. Un tracciato a tornanti ci porta all’ingresso della galleria sotto la cima. Qui ci dividiamo: alcuni salgono alla chiesa sul culmine del San Martino, altri, accesa la frontale, percorrono la galleria che sbuca sotto il rifugio. Ricompattato il gruppo davanti alla chiesa riprendiamo la marcia scendendo al vicino sacrario. Incontriamo un altro gruppo di escursionisti, sono i CAI di Varano Borghi- Sesto Calende che sono saliti da San Michele. Scesi al parcheggio prendiamo un sentiero, non segnato, che attraversa la pineta e si immette sulla strada militare. Seguiamo la via militare verso S.Antonio per deviare verso il Monte Colonna. Il sentiero è stato pulito con soffiatore dai ciclisti che lo utilizzano come pista da mtb. Arrivati in prossimità della cima, anche qui ci dividiamo: alcuni salgono alla croce direttamente dal sentiero, altri prendono la breve galleria che porta al lato opposto dove una scalinata porta alla cima. E’ ora di pranzo e ci concediamo la sosta per rifocillarci. La vista, altrimenti a 360° è nascosta dalle nubi, solo qualche spiraglio si apre verso i posti vicini. Riprendiamo il cammino tornando sulla strada militare dove prendiamo la direzione per Sant’Antonio. Dopo 150mt deviamo a sinistra su un percorso recentemente tracciato per le mtb chiamato “L’Aves”. E’ un tracciato che va a riprendere vecchi sentieri abbandonati. La via ci porta all’ Alpe di Duno tra le baite di Bisio. Raggiunta la strada sterrata deviamo per andare a vedere la minuscola chiesa dell’Alpe di Duno. Passiamo dallo stallone di Cantonaccio e, su strada sterrata, risaliamo a prendere la strada asfaltata che ci riporta a Vallalta dove finisce il giro.

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