San Benedetto in Val Perlana (Lario)

Data della gita 13 marzo 2024
Difficoltà escursione E
Tempi di percorrenza 5h53′ (4h22′ marcia, 1h31’soste), 1h10′ ad Ospedaletto, 2h00′ al Soccorso, 3h20′ a S.Benedetto, 1h40′ discesa.
Dislivello 700 m
Lunghezza del percorso 15,6 km
Percorso Lenno (220)- Lago(200)- Greenway del Lario- Campo- Ossuccio- Via Sacra- Abbazia Madonna del Soccorso (419)- Val Perlana- abbazia San Benedetto (825)- Pianas – Abbazia Acquafredda (329)- Lenno.
Accesso alla località di partenza Cuveglio- Valganna- Induno- Varese Belforte- Malnate- Olgiate Comasco- San Fermo della Battaglia- Villa Olmo- Cernobbio- Argegno- Lenno- cimitero.
Partecipanti 21: Dario (capogita), Aldo, Angelo G, Angelo M, Antonio A, Antonio R, Carlo, Cristina, Domenico, Elisabetta, Enrico, Giorgio, Isa, Laura, Luigi L, Luigi T, Mauro, Michael, Michele, Regina, Silvano.
Meteo bello, limpido, velature nelle ore centrali.

Oggi, per i mercoledì da mufloni del CAI Laveno ci spostiamo dal Lago Maggiore a quello di Como per andare a visitare l’abbazia di San Benedetto in Val Perlana, gita dai vari interessi. Si va dall’aspetto storico a quello culturale passando dal paesaggistico. La gita si svolge su percorso della “via dei monasteri” già collaudato in occasioni precedenti, l’incognita è quella del viaggio in auto in giorno feriale. Effettivamente a causa del traffico, dei lavori in corso, di strade sbagliate ci ritroviamo pronti al cammino a 3 ore dal ritrovo dopo 70 km di strada. Comunque, lasciate le auto al posteggio del cimitero di Lenno siamo in 21 ad iniziare la marcia. Scendiamo al lago passando dalla chiesa parrocchiale di Santo Stefano, aperta, e dal Battistero di San Giovanni Battista, chiuso. Sul lungolago ci immettiamo sul percorso della Greenway. Seguiamo il percorso che ci porta su caratteristici vicoli tra ville e giardini affacciati al lago. Arriviamo al borgo di Campo dove, su ponte pedonale, attraversiamo il torrente Perlana e passiamo davanti alla Villa Balbiano. Attraversata la statale visitiamo la chiesa di Sant’Eufemia di Isola. Lasciamo il percorso della Greenway e, attraversata nuovamente la statale, scendiamo all’attracco delle barche per l’Isola Comacina. Attraversiamo gli scivoli per i natanti e percorriamo la passerella sul lago che ci porta al giardino pubblico di Ospedaletto dove sono esposti i frantoi e le macine per la produzione dell’olio di oliva. Siamo nella “Zoca dell’oli” (conca dell’olio), area più settentrionale in Italia dove viene prodotto l’olio d’oliva. Da un portico entriamo sul sagrato della chiesa di Santa Maria Maddalena, famosa per il suo campanile romanico sormontato da una cella campanaria barocca. Attraversiamo la statale per fare le foto al campanile con l’Isola Comacina sullo stondo, immagine simbolo del Lario. Il percorso, finora pianeggiante, inizia a salire. Lungo la provinciale saliamo ad Ossuccio e svoltiamo sulla strada che ci porta alla prima cappella della Via del Rosario del Sacro Monte. Percorriamo la via acciottolata lungo le 14 cappelle che portano al Santuario sempre con vista panoramica. Visitiamo il santuario prima di riprendere il cammino. E’ mezzogiorno ma rimandiamo la sosta per lo spuntino al culmine della salita. Su ripidissima strada cementata saliamo al pianoro di Preda dove la via prosegue su ampio sentiero. Dopo un lungo tratto pianeggiante la via prende a salire decisamente sul versante orografico destro della valle. Superiamo vari guadi delle vallecole laterali ed arriviamo alla radura che ospita l’abbazia di San Benedetto che, nonostante la sua mole imponente, ci appare all’improvviso essendo rimasta nascosta fino all’ultimo. Durante la dura salita la numerosa comitiva si è sfilacciata in vari gruppetti a seconda delle andature. Nel consueto clima di allegro convivio consumiamo il pasto condividendo cibi e bevande. Dopo le foto di gruppo davanti alle 3 absidi asimmetriche riprendiamo la marcia sul ripido sentiero che scende ad attraversare il torrente Perlana portandoci sul versante sinistro della valle. Ci immettiamo sulla pista forestale che ci conduce all’abbazia dell’Acquafredda. Atteso l’arrivo di tutti prendiamo un ripido acciottolato che ci riporta al punto di partenza di Lenno.

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